Esattamente questo sta succedendo a Solbiate Olona, dove da
tempo ormai immemore a quella minoranza tanto ignorante quanto arrogante tra i proprietari
di cani viene lasciata libertà totale di agire indisturbati tra aiuole e marciapiedi
locali, per ridurli a un percorso minato. Oltre a uno spettacolo indegno.
Uno spettacolo ormai letteralmente davanti agli occhi di
tutti. Non si parla di vie o zone sui quali questi soggetti amano accanirsi.
Buona parte del territorio è ormai contrassegnata da un accumulo senza fine di
tracce organiche.
Praticamente tutti i rioni del paese hanno vie ridotte
a latrine. Un punto però, batte tutti, anche solo a livello simbolico. Per la gioia di genitor, nonni e scolari, sono le
piccole aiuole intorno agli alberi (quelli rimasti) davanti alla scuola elementare, in via XXV
Aprile. Non serve neppure descriverle da quanto sono in condizioni raccapriccianti,
con resti ormai consolidati al punto di resistere a pioggia e neve.
In casi del genere, la prima responsabilità spetta sempre ai
diretti interessati. I cestini a Solbiate Olona non mancano (non sempre
svuotati con la dovuta celerità, ma questo è un altro discorso). Per quanto
riguarda i sacchetti, chiunque compra frutta e verdura sfusa probabilmente ne avrà
cassetti pieni, probabilmente tanto da essere ben disposti a donarli ai proprietari
di cani avari oltre a insensibili.
Esiste comunque un limite alla tolleranza, ed è questo il
momento in cui un’Amministrazione saggia dovrebbe intervenire. Se non
drasticamente con multe, almeno non subito, quanto meno con un’opera di
sensibilizzazione.
I buoni esempi in tal senso non mancano. Dalle campagne con
manifesti o incontri, fino a uno dei migliori esempi di buona amministrazione e
ancora prima di buon senso sull’argomento.
Non molto lontano, a Malnate, si usa
una tecnica tanto infallibile quanto equa. Si analizza il DNA dell’escremento,
si confronta con quello registrato dal proprietario e si trova il responsabile.
Per chi è realmente abbastanza sicuro, e consapevole, del
proprio ruolo, non dovrebbe essere niente di difficile. Nel frattempo, non
resta altro se non rassegnarsi a scegliere di quale morte morire. Cioè, se rischiare
di andare a gambe all’aria per uno scivolone su un marciapiede, oppure
camminare a bordo strada affrontando le facce giustamente sorprese di
automobilisti inconsapevoli di quanto accade sui marciapiedi solbiatesi.
Intanto ci si può solo chiedere quale sia meno peggio tra i
due aspetti della realtà. O nessuno dell’Amministrazione guidata dal Sindaco
Luigi Melis ha l’abitudine di girare per il paese e rendersi conto di cosa
succede. Oppure, lo fa ma non ritiene di dover rispondere di igiene e decoro di
Solbiate Olona.