mercoledì 2 settembre 2020

Il controsenso delle biciclette a Solbiate Olona, amore nella storia fastidio nel presente


Tra i potenziali vincitori della vicenda Covid-19, la bicicletta è tra i principali pretendenti. Anche se è ancora presto per stabilire se si tratti solo di una tendenza emotiva e quindi temporanea oppure di una vera e propria volta, al momento la realtà registra un’impennata nella vendita di biciclette nuove accompagnata da una grande mole di lavoro per i ciclisti chiamati a rimettere in strada teali dimenticati da tempo in fondo a garage e cantine.

Sembrerebbe quindi scontato aspettarsi un’altrettanta crescita di attenzione nei confronti di chi in bicicletta si muove. Più ancora degli ormai cronici problemi di convivenza sulle strade con i più possenti mezzi a motore, adeguando le infrastrutture e rendendo in generale la vita più semplice ai ciclisti.

Non si parla solo di piste ciclabili. La questione è molto più ampia, dalla progettazione e realizzazione di una rete di percorsi sicuri a livello intercomunale, alla sicurezza di tutti, fino alla sensibilizzazione reciproca.

Gli esempi virtuosi non mancano. In attesa del sempre più fumoso bonus pubblico, intorno a Solbiate Olona l’attenzione per le biciclette cresce. A Gorla Minore per esempio, prosegue una strategia ormai lunga anni di ripianificazione della mobilità locale distribuendo meglio gli spazi anche in favore dei ciclisti.

A Olgiate Olona, diverse strade diventate a senso unico offrono una corsia ciclabile. Oppure, si sono riorganizzati i posteggi per ricavare passaggi dedicati. Anche a Castellanza qualcosa si muove, per collegare i principali poli di attrazione della città e invogliare l’uso della bicicletta.

Tanti insomma, si stanno ponendo il problema a livello istituzionale. Tranne che a Solbiate Olona. Ostinatamente decisa a restare un paese a chilometri zero, di poste ciclabili.

Se si escludono il tratto per certi versi bizzarro realizzato a suo tempo dal nuovo Iper lungo la Provinciale 2 e quello urbano intorno al nuovo insediamento Tigros, si resta in attesa di vedere il primo metro di pista ciclabile realizzata espressamente sulla base di un progetto amministrativo.

Giusto per fare un esempio. Da quando via XXV Aprile è diventata senso unico, sarebbero bastati pochi euro per realizzare un tratto protetto. Considerata la posizione all’ingresso delle scuole elementari, anche solo per sensibilizzare sulla presenza di un’alternativa all’uso delle automobili nel percorso casa-scuola.

Qualcosa di simile, non si potrebbe escludere di pensare in zona piscina e scuole medie. Se non con un senso unico, riorganizzando i posteggi in modo da ricavare lo spazio utile a inserire una pista ciclabile.



Speranze destinate a restare deluse ancora per qualche tempo. Anzi, al momento l’unica decisione in tal senso va esatamente nella direzione opposta. Da alcune settimane infatti, in paese sono comparsi dei cartelli non particolarmente accondiscendenti nei confronti dei ciclisti.

Mentre a livello nazionali si discute la possibilità di consentire sempre il transito delle biciclette nei due sensi di strade a senso unico. A Solbiate Olona dei divieti espliciti intimano di procedere a piedi.

Facile ipotizzare i risultati dell’iniziativa. Da una parte, persone da anni talmente abituate a comportamenti, comunque da evitare, probabilmente inconsapevoli della nuova segnaletica o comunque indifferenti. Dall’altra, una scusa in più per gli automobilisti più aggressivi per ignorare i ciclisti fino a danno compiuto.