lunedì 20 aprile 2020

Quando Solbiate getta la maschera, lascia il peggio per dare il meglio


Negli ultimi mesi se ne sono sentite, dette, e lette di tutte. A Solbiate Olona come in ogni altro paese. Per buona parte di questi giorni, la micidiale combinazione di timore, noia e incognite su presente e futuro non ha faticato a far emergere i lati peggiori.

Perdere il controllo sulle proprie giornate ha spinto spesso inconsapevolmente a svegliarsi ogni mattina e per prima cosa trovare qualcuno con cui prendersela. Senza andare tanto per il sottile, ma con una predilezione particolare per politici amministratori e scienziati. Accusati puntualmente di ogni.

Simbolo ideale di tutto questo è senza dubbio la mascherina. Utile ma necessaria, inutile ma introvabile, desiderata, ma venduta spesso a prezzi da strozzino, nella peggiore delle ipotesi serve comunque a infondere un minimo di sicurezza e serenità sempre utile.

Inevitabilmente, proprio qui si è riversato il peggio di quanto ha volte riesce a esprimere una comunità emotivamente provata. Il confronto si è presto trasformato in tutti contro tutti, con le immancabili speculazioni del caso. 

Così, fino a quando non sono scese in campo le Associazioni. Per non fare torto o favori a nessuno, hanno deciso di muoversi in autonomia. Tutte insieme e tutte d’accordo, nell’acquistare di tasca propria una fornitura sufficiente per tutto il paese, senza distinzioni, favori o priorità. 

Improvvisamente, il clima è cambiato. Nel giro di pochi post, Solbiate Olona ha finalmente mostrato il meglio di sé. Volontari uniti da una parte, sostegno praticamente universale dal paese e soprattutto una sequenza illimitata di ringraziamenti. Commossi e commoventi. 
 
Addirittura, ribaltando la situazione. Passando da una scena occupata da chi vuole solo criticare, alla riconquista di tanti pronti a dare una mano. Come non capitava da anni quando si parla di volontariato, addirittura più del necessario.

Difficile ipotizzare quanto e se tutto questo potrà durare. Accusatori, complottasti e protestanti (non quelli religiosi) a oltranza stanno già riorganizzandosi per riprendersi la scena.

Ora però, si è capito che si può contrastarli, e anche come. Spetta a tutti i solbiatesi trovare coraggio e costanza per riuscirci.

Già che ci siamo, imparando anche una piccola lezione. Le Associazioni hanno investito buona parte di propri fondi dedicati alle feste di questa primavera per rispondere a un bisogno del paese. Come sempre d’altra parte. Solo, nell’occasione è cambiata la modalità. 

La prossima volta che si trova una strda chiusa per una festa oppure durante una festa il volume della musica entra dalla finestra, chissà mai si riesca a mostrarsi un po’ più concilianti.