Solbiate Olona, 1 marzo 2019. Buon anno a tutti i
solbiatesi.
Prima di lasciarsi andare a giustificati pensieri compassionevoli sull’autore dello
strafalcione, si chiede il tempo di fornire qualche doverosa spiegazione.
La data è infatti quella in cui le famiglie di Solbiate
Olona hanno potuto iniziare a ritirare il calendario 2019 “omaggio
dell’Amministrazione”, distribuito insieme al kit per la raccolta
differenziata. In bella vista in apertura, il messaggio a firma del Sindaco
Luigi S. Melis, appunto con gli auguri di buon Natale e di buon anno, al
termine di un lungo e consueto editoriale autocelebrativo.
Fino a qui, niente di insolito. Il clima preelettorale già
rovente però, come prevedibile ha indotto a cogliere l’occasione per spingersi
oltre. Ne esce infatti una simpatica descrizione di Solbiate Olona come una
sorta di paese al centro dell’universo e della storia. Corollata da una
conclusione inconfutabile, o quasi: “Un Comune a misura d'uomo, dove sono
privilegiati i servizi alla cittadinanza e le relazioni umane".
Discutibile o meno, fa comunque parte del gioco. Dove invece
c’è da stare meno allegri è sul contenuto del calendario. Dietro il tema di un confronto
tra passato e presente si nasconde infatti qualcosa di molto, ma molto vicino a
una propaganda elettorale. Con risvolti tuttavia molto meno solenni.
Per quanto meno dignitoso, ancora nel raggio della
discrezionalità. È passando ai singoli contenuti, mesi o comizi che dir si
voglia, dove emergono però i veri dubbi.
A partire da gennaio, dove la piazza di Solbiello è simboleggiata da
recinzioni e ruspe, giusto per aiutare a capire subito che razza di anno
travagliato sarà il 2019 in paese.
Niente comunque, rispetto a quanto succede a febbraio,
dedicato a uno dei maggiori simboli di Solbiate Olona, se non il più importante
per storia e popolarità, la Scaletta. Solo che, come insegna chi in paese ci è
nato e ci vive da generazioni, quella osannata è la scala sbagliata. Quella
raffigurata nelle fotografie, sempre con ruspe e operai, oggi spariti senza
aver completato i lavori, è la salita da Solbiello.
Con Scaletta invece, si intende quella del Cotonificio,
verso Piazza Gabardi. Dove, casualmente i lavori annunciati a suo tempo, non
sono mai iniziati.
Difficile pensare a una svista, dal momento che dopo la
parentesi di marzo dedicata all’intoccabile area del monumento ai Cecoslovacchi
sulla rotonda di via IV Novembre al termine della zona industriale, e un
passaggio previsto per aprile dalle parti di un Lazzaretto rigenerato solo
sulla carta, si torna ancora dalle parti di Solbiello.
Questa volta, fugando ogni dubbio, caso mai qualcuno a
febbraio potesse aver dubitato di trattasse di una distrazione. Maggio infatti,
è il mese proprio della Scaletta. Ancora, verrebbe da chiedersi. E in effetti i
dubbi rimangono, vista l’insolita scelta di (ri)dedicare un mese ai pochi
scalini finali della stessa scaletta.
Il dubbio potrebbe essere di voler in realtà attirare
l’attenzione su Via Olona. Come gli altri interventi, realizzati a carico di
Pedemontana, dirottando le compensazioni da famoso parco di via IV Novembre. Un
dubbio destinato a durare un pochi mesi, o poche pagine. Già, perché ottobre è
dedicato proprio a Via Olona. Come dire, in sei mesi Solbiate Olona ha coperto
un cammino lungo circa un centinaio di metri.
L’estate invece comincia a giugno con un passaggio rapido
per il fondovalle. Se si parla di storia, verrebbe in mente subito l’intenzione
di rendere omaggio al Cotonificio, dove intere generazioni di solbiatesi hanno
trovato lavoro e assistenza. Invece no, perché il calendario è dedicato a
qualcosa di molto più importante, i lavori di asfaltatura sulla ventina di
metri di curva di via Calvi, la strada che sale in paese. Quella per
intendersi, con tanto di display elettronici per il rilevamento della velocità,
muniti di pannelli solari rigorosamente orientati a est.
A luglio si risale definitivamente in paese. Passando non
certamente per la Scaletta, quella vera (ufficialmente sembra non esistere,
come il Cotonificio), ma per la Costaiola. Questa sì, rifatta e anche bene. Sempre,
grazie a Pedemontana. E pure terminata.
Tra agosto e settembre è tempo di monumenti. Il primo per
ricordare come il trasferimento dei Marinai dal centro del paese ai dintorni
del cimitero sia in realtà una promozione. Subito dopo, per tornare sul nuovo,
presunto fulcro vitale del paese. Ancora, la curatissima area remota e
trafficata dell’omaggio ai caduti Cecoslovacchi.
L’anno si chiude con altri due momenti emozionanti. A
novembre si celebra il commercio locale, inteso come grande supermercato a
ridosso della quasi ex area feste. Chissà, se per quando tornerà utile questa
pagina, i lavori sulla viabilità di accesso (interrotti un attimo prima
del’inaugurazione) saranno almeno ripresi. Nel frattempo, marciapiedi, lampioni
e strisce pedonali restano rimandate a data da destinarsi.
Per finire, un bel tuffo in piscina. Ci sarebbe molto da
dire, a partire dalla trasparenza. Fuori dalle vasche, naturalmente, non
dentro. Ma dicembre è il mese di Natale. Quindi, meglio passare oltre,
augurandosi nel frattempo di poter scartare il regalo di un paese dove il
bianco e nero rimanga solo sulle fotografie di un calendario.