Ora, dopo il Consiglio comunale di lunedì 21 maggio è
ufficiale. Non tanto che Solbiate Olona avrà un nuovo supermercato Tigros,
questo era in programma già da anni, quanto lo spostamento dell'area feste.
Una vicenda dalla quale emergono soprattutto perplessità.
Sia sull'opportunità sia sul metodo. Fermo restando il diritto, e il dovere, di
una Giunta a prendere decisioni, sembra lecito aspettarsi siano prese
nell'interesse della popolazione, o almeno di una sua parte rappresentativa.
Troppe indicazioni portano invece nella direzione opposta, a
partire dalle ragioni dello spostamento. Ufficialmente, tutto nasce infatti da lamentele di qualche
residente vicino all'area feste attuale. A loro giudizio, i volumi troppo
elevati di una quindicina di concerti all'anno nelle serate estive, minano la qualità
di vita. A prescindere da ogni altra valutazione in merito, con buona probabilità
un problema risolvibile con una cintura di alberi ad alto fusto, siepi o altri
mezzi naturali utili ad assorbire il rumore e a un controllo sui volumi della
musica. Oltre naturalmente a una discreta dose di buon senso e tolleranza.
Appare infatti perlomeno curioso come un'area feste tra le
più funzionali del territorio, in servizio da una ventina di anni,
improvvisamente sia diventata inadeguata e molesta. Al punto tra l'altro, da
abbandonarla al proprio destino già da mesi, spegnendo le telecamere di sorveglianza e lasciandola quindi nelle mani dei vandali
Dubbi emersi all'istante studiando la soluzione adottata. Prima
si tutto, per la discutibile priorità nella destinazione degli oneri di
urbanizzazione legati all'area ex-Rovelli (da ricordare, comunque di proprietà privata).
Ancora di più, per il luogo scelto e la planimetria della nuova destinazione.
Si è infatti deciso si sacrificare un'ulteriore area verde,
quella vicino ai campi sportivi. In un paese rigorosamente a chilometri zero di
piste ciclabili e dove negli ultimi dieci anni si è piantato un solo albero
(per sostituire la magnolia malata vicino al Municipio) ma in compenso non si è esitato ad abbatterne, questo può anche non sorprendere
più di tanto.
Le perplessità aumentano quando viene presentato al paese un
progetto ben più ricco di quello realizzabile con gli oneri di urbanizzazione.
Nel disegno tanto pubblicizzato si vedono infatti due campi da basket, calcetto, tennis o
pallavolo, una relativa struttura servizi e un centinaio di posteggi che invece
non verranno realizzati, lasciando quasi tutto il peso dell'afflusso sugli
spazi attuali da condividere con piscina e campo da calcio. Inoltre, anche la
tanto decantata struttura a cupola, quella assunta a simbolo e destinata a
ospitare i servizi di ristoro e di ritrovo per le manifestazioni, è fuori dalle
competenze Tigros. Se queste opere verranno realizzate, sarà a spese del Comune
e comunque in una seconda fase non meglio definita.
Quello che più di ogni altra cosa colpisce però, è
l'orientamento del palco. In direzione delle case più vicine. Non
la villa di un residente poco tollerante, ma una serie di condomini. Di più,
mentre l'attuale palco è orientato verso il cimitero e la circostante area non
abitata (con le case presunte vittime raggiunte di lato dai suoni) quello
attuale guarda quasi in faccia ai futuri malcapitati.
I quali, sono stati sì invitati a presentare osservazioni,
secondo quanto dichiarato più volte dal Sindaco. Peccato, come ha lamentato uno
di loro documento alla mano, con una lettera recapitata a mano, il giorno dopo la scadenza indicata
per registrare il relativo documento scritto.
Giuseppe Goglio
giuseppe@valleolona.biz
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