giovedì 24 maggio 2018

Trasloca l'area festa, ma la musica è sempre quella. Dubbi e sprechi compresi


Ora, dopo il Consiglio comunale di lunedì 21 maggio è ufficiale. Non tanto che Solbiate Olona avrà un nuovo supermercato Tigros, questo era in programma già da anni, quanto lo spostamento dell'area feste.

Una vicenda dalla quale emergono soprattutto perplessità. Sia sull'opportunità sia sul metodo. Fermo restando il diritto, e il dovere, di una Giunta a prendere decisioni, sembra lecito aspettarsi siano prese nell'interesse della popolazione, o almeno di una sua parte rappresentativa.  

Troppe indicazioni portano invece nella direzione opposta, a partire dalle ragioni dello spostamento. Ufficialmente, tutto nasce infatti da lamentele di qualche residente vicino all'area feste attuale. A loro giudizio, i volumi troppo elevati di una quindicina di concerti all'anno nelle serate estive, minano la qualità di vita. A prescindere da ogni altra valutazione in merito, con buona probabilità un problema risolvibile con una cintura di alberi ad alto fusto, siepi o altri mezzi naturali utili ad assorbire il rumore e a un controllo sui volumi della musica. Oltre naturalmente a una discreta dose di buon senso e tolleranza.

Appare infatti perlomeno curioso come un'area feste tra le più funzionali del territorio, in servizio da una ventina di anni, improvvisamente sia diventata inadeguata e molesta. Al punto tra l'altro, da abbandonarla al proprio destino già da mesi, spegnendo le telecamere di sorveglianza e lasciandola quindi nelle mani dei vandali

Dubbi emersi all'istante studiando la soluzione adottata. Prima si tutto, per la discutibile priorità nella destinazione degli oneri di urbanizzazione legati all'area ex-Rovelli (da ricordare, comunque di proprietà privata). Ancora di più, per il luogo scelto e la planimetria della nuova destinazione.
Si è infatti deciso si sacrificare un'ulteriore area verde, quella vicino ai campi sportivi. In un paese rigorosamente a chilometri zero di piste ciclabili e dove negli ultimi dieci anni si è piantato un solo albero (per sostituire la magnolia malata vicino al Municipio) ma in compenso non si è esitato ad abbatterne, questo può anche non sorprendere più di tanto.

Le perplessità aumentano quando viene presentato al paese un progetto ben più ricco di quello realizzabile con gli oneri di urbanizzazione. Nel disegno tanto pubblicizzato si vedono infatti due campi da basket, calcetto, tennis o pallavolo, una relativa struttura servizi e un centinaio di posteggi che invece non verranno realizzati, lasciando quasi tutto il peso dell'afflusso sugli spazi attuali da condividere con piscina e campo da calcio. Inoltre, anche la tanto decantata struttura a cupola, quella assunta a simbolo e destinata a ospitare i servizi di ristoro e di ritrovo per le manifestazioni, è fuori dalle competenze Tigros. Se queste opere verranno realizzate, sarà a spese del Comune e comunque in una seconda fase non meglio definita.

Quello che più di ogni altra cosa colpisce però, è l'orientamento del palco. In direzione delle case più vicine. Non la villa di un residente poco tollerante, ma una serie di condomini. Di più, mentre l'attuale palco è orientato verso il cimitero e la circostante area non abitata (con le case presunte vittime raggiunte di lato dai suoni) quello attuale guarda quasi in faccia ai futuri malcapitati. 

I quali, sono stati sì invitati a presentare osservazioni, secondo quanto dichiarato più volte dal Sindaco. Peccato, come ha lamentato uno di loro documento alla mano, con una lettera recapitata a mano, il giorno dopo la scadenza indicata per registrare il relativo documento scritto.

Giuseppe Goglio
giuseppe@valleolona.biz